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sabato 7 maggio 2011

Dmitri Alexandrovich Prigov a Ca' Foscari



Per la sua “prima volta” nel contemporaneo, l’Ermitage sceglie Venezia, l’Università Ca’ Foscari e la Biennale.

Il grande museo russo, già più volte presente in Italia con opere delle sue celeberrime e vastissime collezioni d’arte antica e moderna, ha scelto l’occasione della 54^ Biennale di Arti Visive (di cui è evento collaterale)per farsi conoscere in Italia anche come protagonista del contemporaneo.

Lo fa con una monografica dedicata a Dmitri Alexandrovich Prigov (1940-2007), uno dei maggiori, probabilmente il più originale, dei concettualisti russi.

Per questa sua importante vetrina l’Ermitage ha scelto un partner italiano del tutto particolare, l’Università Ca’ Foscari, istituzione dove è attivo il Centro di Alti Studi sulla Cultura e le Arti della Russia, recentemente inaugurato alla presenza di Svetlana Medvedeva, consorte del Presidente della Federazione russa

Sarà proprio Ca’ Foscari Esposizioni, il magnifico spazio espositivo ospitato dalla storica sede sul Canal Grande dell’Ateneo veneziano, ad accogliere, dal primo giugno al 15 ottobre, la mostra prodotta dall’Ermitage. Va sottolineato come il museo pietroburghese, in questo caso, non sia presente come semplice prestatore di capolavori ma come ideatore e diretto produttore dell’esposizione, la prima ad essere organizzata sull’artista russo dopo che nel 2010 il Museo statale Ermitage ha accolto la donazione del corpus principale dell’opera di Prigov dalla Fondazione della famiglia Prigov. Questa collezione unica è ora oggetto di ricerche scientifiche da parte di un team composto dalla Sezione di Arte contemporanea del Museo statale Ermitage e dal CSAR Centro di Alti Studi sulla Cultura e le Arti della Russia dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

La mostra comprenderà disegni e oggetti concettuali di Prigov, molti dei quali inediti. Installazioni in legno, corda e vetro saranno realizzate per la prima volta in sale espositive, separate le une dalle altre, seguendo gli schizzi preparatori dell’artista. Questo lavoro sarà realizzato dal curatore Dimitri Ozerkov sotto la supervisione della Fondazione Prigov. Nelle sale restanti verranno proiettati video sulle performance poetiche di Prigov. La totalità dei lavori rappresenterà il mondo unico di Dmitri Prigov, in una forma polilinguistica di Gesamtkunstwerk costituita da oggetti, immagini, luci e suoni.

“La lingua è l’oggetto principale dell’arte di Prigov, afferma Silvia Burini che per parte italiana coordina il progetto. Secondo Dimitri Ozerkov è il mezzo artistico a cui egli ricorre per trattare la nascita e lo sviluppo di oggetti come phenomenae. Per lui, la lingua è un veicolo egoista, fragile, trasparente e internazionale, per mantenere e trasmettere la molteplicità di significati. L’esposizione rappresenterà il modo in cui la lingua esiste nel tempo e nello spazio secondo Prigov. Le parole e le costruzioni di parole create dai mortali esseri umani sopravvivono a questi, e tendono verso l’eternità. Diventano oggetti e creature (Uova, Bestiari) che si attraggono e si respingono a vicenda. Al primo sguardo l’artista può apparire un manipolatore di testi, ma ben presto diventa chiaro che lui, così come il resto dell’umanità, è stato manipolato, attraverso i secoli, dal potere della lingua. Nell’arte di Prigov, la parola Malevich domina il paesaggio dell’arte russa, risme di poesia diventano elementi di un erbario, la parola Russia è preservata in un barattolo di latta.

La condizione temporale della lingua, così come sarà rappresentata nell’esposizione, è paragonabile al tempo storico eterogeneo trattato dai vecchi musei tradizionali. Così come sostiene Boris Groys in Einführung in die Anti-Philosophie (Introduzione all’Anti-filosofia, Monaco, 2009, sulla cui copertina è riprodotto un disegno di Prigov), il museo moderno è situato non solo alla fine della storia ma anche al suo inizio, il che gli permette di diventare l’origine stessa dell’opera d’arte contemporanea. E’ in questo senso che l’Abbecedario, il Calendario dai fogli separati e i Fogli cinesi di poesia russa di Prigov propongono nuove parole per ogni giorno della storia.

Nel senso linguistico, i versi di una lettera, così come il verso di per sé, diventano elementi di un tempo che inizia, si protrae e svanisce. I versi sono dominati dalle parole mentre i disegni a pennellate di Prigov richiamano un tempo precedente al linguaggio, così come accade nella serie Composizioni con etichette, in cui Prigov rappresenta la contraddizione tra il linguaggio formalizzato degli slogan (ad esempio il Dominio della Ricchezza) e il mondo disorganizzato di piccole e sottili pennellate. Le installazioni, realizzate per la prima volta secondo i progetti di Prigov, visualizzeranno la complessità disarmante dell’origine del linguaggio, in una molteplicità di tratti e parole disseminate per gli spazi espositivi”.

La mostra, curata da Dimitri Ozerkov (curatore della Sezione di Arte contemporanea del Museo statale Ermitage), è organizzata dall'Ermitage in collaborazione con Il Centro di Alti Studi sulla Cultura e le Arti della Russia CSAR dell’Università Ca’ Foscari, e con la Fondazione Prigov. Il catalogo illustrato, redatto appositamente per l’esposizione, includerà una prefazione del Prof. Mikhail Piotrovsky, direttore del Museo statale Ermitage, e saggi di Dimitri Ozerkov, Silvia Burini, Professore all’Università Ca’ Foscari e Direttore del centro CSAR, di Giuseppe Barbieri, Professore all’Università Ca’ Foscari, dello scrittore Vladimir Sorokin, del compositore Vladimir Martynov e del teorico Mikhail Iampolski.

La mostra è allestita con il supporto di OМА nell'ambito della collaborazione tra OМА e Ermitage. Lo studio di architettura e urbanistica OMA è stato fondato nel 1975 da Rem Koolhass, Elia and Zoe Zenghelis and Madelon Vriesendorp.

Venezia, Ca’ Foscari Esposizioni

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