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giovedì 30 marzo 2017

MUVE 2017



L'estate veneziana non sarà solo Biennale ma anche una ricca messe di proposte dei Musei Veneziani.

Gli obiettivi del MUVE sono la valorizzazione del patrimonio artistico, interventi di restauro e restyling sui siti, senza dimenticare le proposte espositive. 


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Avviatosi all’insegna delle grandi mostre e delle collaborazioni internazionali, con le esposizioni in corso su Jheronimus Bosch a Palazzo Ducale, William Merritt Chase a Ca’Pesaro e sui disegni dei pittori francesi dalla Collezione Prat al Museo Correr, il 2017 vede un calendario fittissimo di impegni per la Fondazione Musei Civici di Venezia.

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Da un lato gli eventi temporanei – ben 21 i progetti espositivi inseriti nel programma dei musei veneziani, molti dedicati a nomi di fama mondiale come David Hockney, Shirin Neshat, Gaetano Pesce ma anche a raccolte di straordinario valore come la Collezione Al Thani in arrivo per la prima volta in Italia – dall’altro gli interventi sulle collezioni permanenti, sul patrimonio archivistico, sulle strutture museali e i relativi servizi al pubblico.


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Tra le parole d’ordine della Fondazione - con la direzione di Gabriella Belli da dicembre 2011 e la presidenza di Mariacristina Gribaudi, che ha da poco festeggiato il primo anno alla guida dei musei - c’è infatti la valorizzazione dei siti e del patrimonio (12 palazzi storici, circa 700.000 opere d’arte e immensi archivi) - che significa ricerche, restauri, adeguamenti funzionali, aperture di nuovi ambienti e percorsi, forme rinnovate di accessibilità e vivibilità dei musei oltre a sistemi adeguati di comunicazione e coinvolgimento del pubblico: il tutto con un occhio di riguardo per i veneziani e per la città nella sua accezione metropolitana.

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RIDISEGNATO IL PERCORSO PERMANENTE DI CA’PESARO
SPAZIO AI “RIBELLI”, CIRCA 60 NUOVE OPERE DAI DEPOSITI E L’ARRIVO DELLA
COLLEZIONE FRANCESCO E CHIARA CARRARO.
ESPOSTI NUCLEI DELLA COLLEZIONE ILEANA SONNABEND E PANZA DI BIUMO.

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Proseguendo dunque il complesso lavoro condotto in questi cinque anni - che ha già portato al restyling di percorsi, a nuovi allestimenti e ampliamenti, dal Museo Correr al Museo del Vetro, da Ca’ Pesaro a Palazzo Mocenigo - anche il 2017 sarà foriero di novità, a partire già dal prossimo maggio, con il nuovo percorso espositivo della collezione permanente di Ca’ Pesaro completamente ripensato nelle sue linee guida da Gabriella Belli, grazie anche all’arrivo di circa 90 opere della preziosa Collezione di Francesco e Chiara Carraro, ottenuta in deposito a lungo termine dai Musei veneziani.
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Saranno circa 60 le opere delle collezioni civiche che usciranno dai depositi per essere esposte nelle monumentali sale della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia nel nuovo percorso, che dedicherà un’intera sala ai “Ribelli di Ca’Pesaro” e ricomporrà uno spazio destinato a Klimt mettendo in dialogo la Giuditta II anche con opere su carta di particolare importanza, da Ensor a Munch, da Odilon Redon a Felicien Rops.
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Due stanze di grande suggestione saranno occupate dai capolavori in vetro e dai magnifici dipinti della Collezione Carraro: Antonio Donghi, Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico, Arturo Martini e altri importanti protagonisti del Novecento italiano, dialogheranno come nella casa del collezionista, con un nucleo preziosissimo di vetri del XX secolo, da Bellotto a Zecchini, da Scarpa a Venini.
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A seguire, alcune sale dedicate alla figurazione novecentista, quella meno retorica, legata al clima del realismo magico di Casorati, de Chirico, Carrà, Martini. Un focus dedicato alle presenze internazionali nella collezione del museo vedrà ruotare attorno ai capolavori di Calder e di Kandinsky, opere di Klee, Picasso, Matisse, Beckmann, preziosi capolavori su carta, alcuni esposti per la prima volta, testimonianza della lungimiranza collezionistica della Città di Venezia e dei molti notabili che, almeno fino ai primi anni Sessanta, contribuirono allo sviluppo delle collezioni d’arte contemporanea della Città.
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Una sala dedicata ai tre massimi Maestri del secondo ‘900 italiano, Burri, Afro e Fontana, chiuderà il percorso permanente con opere date generosamente in prestito dalle Fondazioni di riferimento di questi autori, che saranno presentati nella peculiarità dei loro anni emergenti, quegli anni Sessanta che li videro protagonisti della trasformazione dell’arte italiana del secondo dopoguerra, con uno slancio creativo di forse irripetibile originalità.
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Al piano superiore, invece, a conferma del ruolo e del prestigio conquistato a livello nazionale e internazionale da Ca’ Pesaro e dai musei veneziani, il pubblico potrà ammirare un approfondimento sull’Arte Povera con opere della Collezione di Ileana Sonnabendarricchite da alcuni capolavori di recente giunti a Venezia, affiancati ad una selezione di autori americani degli anni Ottanta e Novanta, scelti tra i 23 dipinti della recente donazione Panza di Biumo.
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MUSEO CORRER E PALAZZO DUCALE, NUOVI INTERVENTI
IN ARRIVO IL “MUSEO DELL’OTTOCENTO” E NEL PALAZZO DEI DOGI RESTITUITE
DALL’OBLIO LA QUARANTIA CIVIL VECCHIA E LA QUARANTIA CIVIL NOVA.
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Continueranno nel corso del 2017 gli interventi di valorizzazione degli spazi espositivi del Museo Correr. Da un lato, prenderanno avvio ex novo i lavori di restauro dell’area mostre temporanee al secondo piano: un progetto totalmente sponsorizzato da privati che prevede non solo nuove tecnologie di climatizzazione e illuminazione, ma anche la realizzazione di un ascensore, che collegherà il primo con il secondo piano.
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Dall’altro, grazie al Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia, che da oltre 17 anni collabora con la Fondazione per il recupero di Palazzo Reale, si completerà l’opera di restauro delle 24 Sale, fronte bacino.
L’insieme delle stanze costituirà un percorso unico insieme alle sale del Museo Correr, tra loro collegate da una circolarità da decenni auspicata, resa possibile grazie al recupero della Sala Papadopoli: in queste sale, e negli annessi studioli, troverà spazio il Museo dell’Ottocento, nel quale verrà ripristinato un percorso museografico dedicato alla storia del Risorgimento veneziano, mentre sul fronte Piazza San Marco tornerà fruibile il lascito Morosini.
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Anche a Palazzo Ducale, simbolo della Storia della Serenissima, si completeranno grazie anche all’aiuto di sponsor privati e con la guida di Pierluigi Pizzi, i lavori per dotare di una nuova illuminazione la Sala del Maggior Consiglio; saranno inoltre riaperte in tutta la loro eccezionale ricchezza le sale dell’armeria, di cui era stato avviato l’anno scorso il restauro, e dopo decenni in cui erano state interdette al pubblico, perché utilizzate come magazzini o depositi, la Quarantia Civil Vecchia e la Quarantia Civil Nova verranno sottratte all’oblio e riaperte nella loro originale bellezza, restaurate e dotate di una nuova illuminazione.
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Infine, mentre proseguono i restauri di singole opere o di porzioni di edifici, grazie alle collaborazioni con partner privati, e continua l’impegno della Fondazione per l’archiviazione e inventariazione delle sue collezioni, tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 vedranno la luce alcune pubblicazioni come il catalogo generale della Pittura del Sei-Settecento, il volume dedicato alla Collezione di Pittura di Ca’Pesaro e il catalogo generale delle Maioliche.
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21 EVENTI ESPOSITIVI NEL PROGRAMMA 2017 DELLA FONDAZIONE.

DA DAVID HOCKNEY A SHIRIN NESHAT: CONTAMINAZIONI E ARTISTI DI FAMA
MONDIALE NELLA RASSEGNA “MUVE CONTEMPORANEO”.

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I TESORI DELLA COLLEZIONE AL THANI PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA E, A MESTRE, I PROSSIMI EVENTI DEL PROGETTO “CORTO CIRCUITO”.
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In campo espositivo non si possono non sottolineare per il 2017 il numero e la qualità degli eventi proposti, frutto di collaborazioni scientifiche di altissimo livello e di partnership con istituzioni internazionali di prestigio: il Museum of Fine Arts di Boston; la Phillips Collection di Washington, la Royal Academy di Londra, il LACMA di Los Angeles, il Guggenheim di Bilbao, il Museo Nazionale di Stoccolma, ma anche musei italiani come le Gallerie dell’Accademia di Venezia, gli Uffizi, il Polo Museale Regionale del Veneto, la Fondazione Fontana, la Fondazione Burri, l’Archivio Afro e molte altre istituzioni.

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Nell’anno della Biennale d’Arte di Venezia si rinnova l’appuntamento con “MUVE Contemporaneo”, il programma di progetti e mostre, dedicate alla contemporaneità con eventi che coinvolgono la maggior parte dei Musei civici.

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È Il segnale di un ruolo di primo piano della Fondazione Musei Civici di Venezia nella complessa riflessione sui linguaggi più attuali dell’arte, in una città che ha fatto della ricerca contemporanea una delle principali chiavi d’innovazione e sviluppo.

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A inaugurare la rassegna “Muve Contemporaneo” sarà la terraferma, dove, al Centro Culturale Candiani, dal 14 Aprile prenderà il via il secondo appuntamento del progetto “Corto Circuito. Dialogo tra le arti” pensato appositamente per la sede di MUVE Mestre. Grazie alla straordinaria collaborazione della Scuola Grande di San Rocco, che in via del tutto eccezionale ha deciso di supportare questa singolare iniziativa d’arte contemporanea con il prestito del capolavoro di Tiziano, L’Annunciazione, si aprirà un serrato confronto tra due giganti della storia dell’arte italiana, Tiziano appunto e Lucio Fontana.


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“Attorno a Tiziano. L’annuncio e la luce verso il contemporaneo. Garofalo, Canova, Fontana, Dan Flavin”, è il titolo di questo secondo appuntamento mestrino, curato da Gabriella Belli e Luca Massimo Barbero. I due maestri saranno messi tra loro in dialogo sul tema dell’Annunciazione, soggetto di grande interesse non solo nella storia dell’iconografia antica ma anche per la sua concettualizzazione contemporanea. Arricchiranno il racconto di questo singolare percorso dall’Annuncio dell’Arcangelo Gabriele all’epifania della luce di Fontana, capolavori assoluti delle collezioni veneziane e non, capaci di tessere dialoghi tra passato e presente ma soprattutto cortocircuiti visivi ed emozionali.

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L’appuntamento successivo per la terraferma sarà il 1 luglio, con altri grandi dell’arte mondiale riuniti nella mostra “Attorno alla Pop Art nella Sonnabend Collection. Da Johns e Rauschenberg a Warhol e Lichtenstein, fino a Koons”, curata da Antonio Homem su progetto di Gabriella Belli e realizzata in collaborazione con la Sonnabend Collection Foundation.

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La mostra ripercorrerà, attraverso un nucleo di oltre quaranta capolavori appartenenti alla prestigiosa collezione americana - dal 2012 in deposito a lungo termine a Ca’ Pesaro - gli straordinari anni Sessanta, in cui oltreoceano si affermava un nuovo modo di concepire l’opera d’arte, che si misurava con la nascente cultura di massa e i nuovi media. A Mestre, opere iconiche dei più importanti protagonisti della Pop Art.

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Dal 13 maggio - in contemporanea con l'avvio della 57° Esposizione Internazionale d'Arte - si apriranno al pubblico molti eventi espositivi che arricchiranno i percorsi del “fuori Biennale”.
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A Palazzo Fortuny, nell’affascinante museo, che fu la casa-atelier del grande artista e designer spagnolo, vi sarà l’attesissima mostra “Intuition” curata da Axel Vervoordt e Daniela Ferretti: ultima nata di una serie di esposizioni realizzate dai Musei Civici con la Axel & May Vervoordt Foundation; al Museo Correr invece “La casa dei miei occhi” (The Home of My Eyes) dell’iraniana Shirin Neshat a cura da Thomas Kellein, un evento supportato da The Written Foundation, presenterà un ciclo di 55 fotografie in gelatina d’argento realizzate nel 2015 e mai esposte in Europa: un intenso affresco di varia umanità, persone diverse per etnia, lingua, religione, età e cultura che riescono a convivere.

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Altro nome di spicco nel panorama artistico internazionale è quello di Gaetano Pesce, scultore architetto e designer, protagonista al Museo del Vetro di Murano di una eccezionale mostra dedicata ai suoi originalissimi lavori in vetro, testimonianza della sua incessante ricerca sulle nuove tecniche di lavorazione di questo materiale sorprendente.

Sempre al Museo muranese, interessante focus a cura di Chiara Squarcina per ricordare - grazie alla collezione di Lutz Holz - il veneziano Corrado “Dino” Martens. Pittore e designer (1894-1970), trasferitosi da Milano a Murano negli anni Venti, prima a fianco della SALIR (Studio Ars et Labor Industrie Riunite) e della Salviati & C. e dal 1939, per quasi 25 anni, direttore artistico della Vetreria Aureliano Toso.

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Marzia Migliora è presente a Ca’Rezzonico, con la mostra “Velme” - microcosmi di “relazioni tra acqua e terra, simbolo di qualcosa di sommerso che non deve smettere di emergere” - curata da Beatrice Merz e realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz: un progetto site-specific in dialogo con alcune opere della collezione del Museo del Settecento veneziano, come il Mondo Novo di Giandomenico Tiepolo e alcuni celeberrimi dipinti di Longhi. Il progetto è coordinato da Elisabetta Barisoni e Alberto Craievich.

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Quindi, Douglas Gordon alle prigioni di Palazzo Ducale, con un progetto di video-arte a cura di Mario Codognato, co-prodotto con The Venetian Heritage, The British Council e Canon; Maria Bissacco - con la creatività e la modernità dei suoi merletti a fusello – al Museo del Merletto e, a Palazzo Mocenigo in collaborazione con il Museo Nazionale di Stoccolma, la mostra “Trasformation”: sei giovani artisti svedesi che creano le loro opere-gioiello con materiali “poveri”, come polvere di alluminio, crini di cavallo o pelle di pesce.
Infine Roger de Montebello, artista franco-americano dal ’92 a Venezia, espone con la curatela di Jean Clair al Museo Correr una serie di opere che sono un po’ il filo conduttore della sua originale ricerca, ritratti di persone, corride e quasi metafisici ritratti di Venezia.

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Punto di forza del programma è l’eccezionale presenza a Ca’Pesaro di David Hockney - tra i più noti e affermati artisti contemporanei - dal 24 giugno nelle sale del museo di San Stae con i suoi “82 ritratti e una natura morta”: una mostra organizzata dalla Royal Academy of Arts di Londra in collaborazione con Fondazione Musei Civici di Venezia e con il sostegno di Crédit Agricole FriulAdria. La direzione scientifica è di Gabriella Belli e la curatela di Edith Devaney.


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I progetti di “MUVE Contemporaneo” proseguono lungo tutto il periodo della Biennale. A luglio a Ca’ Rezzonico inaugurerà la mostra “Ritratto/Copia”, che propone le riflessioni sulla città e i suoi visitatori di 4 giovani artisti tedeschi, ospitati dal Centro Tedesco di Studi Veneziani - e in autunno, al Museo del Vetro di Murano, si aprirà la mostra Rosslynd Piggott. Garden Fracture / Mirror in Vapour e, sempre in isola, un progetto del filandese Markku Piri, che presenterà opere realizzate dai maestri vetrai muranesi, tra cui un’installazione di perle giganti lunga 5 metri.

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Nel corso dell’anno la Fondazione Musei Civici di Venezia non ha voluto dimenticare la valorizzazione identitaria dei siti e del patrimonio, anche attraverso le mostre, con Cabinet of Curiosities. La collezione Drom a Palazzo Mocenigo (dal 28 aprile) e con la presentazione della straordinaria collezione di perle del Museo del Vetro di Murano a seguito del primo studio scientifco della raccolta - forse la più grande esistente al mondo - curato da Augusto Panini: Il mondo in una perla (dal 15 dicembre).
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L’ultimo grande appuntamento internazionale dell’anno 2017 sarà però nel mese di settembre con la stupefacente bellezza delle favolose gemme d’India appartenenti alla Collezione di Sua Altezza Reale Hamad bin Abdullah Al Thani, della famiglia reale del Qatar, esposte per la prima volta in Italia nel magico scenario di Palazzo Ducale, dal 9 settembre fino al 7 gennaio 2018.
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“Dai Gran Moghul ai Mahraja. Tesori dalla Collezione Al Thani”: 181 gioielli eccezionali selezionati dai curatori Amin Jaffer e Giancarlo Calza - tra cui The Idol’s Eye, il più grande diamante blu del mondo - testimoniano l’antica passione dei Sovrani dell’India per le gemme preziose, diamanti, zaffiri e rubini, lavorati con talento ineguagliabile da abili gioielleri e designers, che hanno fatto di questa mirabile arte una delle più rare e preziose espressioni della genialità creativa dell’homo faber.

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Prima l’impero Moghul nel XVI secolo e poi i Maharaja sotto il Raj britannico, in collaborazione con le più celebri maison di gioielli d’Europa, svilupparono e diedero continuità a quella favolosa tradizione: una storia di cultura, design e bellezza lunga più di quattro secoli.

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